
La scheda: Editio princeps
La editio princeps (dal latino, plurale editiones principes) è la prima edizione a stampa di un testo, nella lingua originale in cui fu scritto dal suo autore.
L'espressione è usata per i testi dell'antichità e del Medioevo che, fino all'invenzione della stampa, erano stati tramandati attraverso manoscritti. Essa vale dunque soprattutto per le opere latine e greche, ma, con lo stesso criterio appena enunciato, vale anche per le opere italiane (e di altre lingue) scritte prima dell'invenzione della stampa e tramandate manoscritte fino ad allora. Perciò si parla correttamente di editio princeps della Divina Commedia di Dante Alighieri (mentre non è corretto parlare di editio princeps de I promessi sposi di Alessandro Manzoni).
Molte editiones principes furono curate da grandi umanisti, come Demetrio Calcondila, Andrea Giovanni Lascaris, Marco Musuro, Marsilio Ficino, Beato Renano e tanti altri. Talvolta fanno riferimento ad esse le suddivisioni in capitoli e paragrafi che troviamo comunemente riportate nelle edizioni attuali.
A partire dalla fine dell'Ottocento, alcuni ritrovamenti papiracei avvenuti in Egitto, soprattutto a Ossirinco, hanno permesso di pubblicare opere altrimenti perdute di autori greci come Bacchilide, Eroda e Menandro: tali edizioni sono a tutti gli effetti editiones principes. Lo stesso discorso va fatto per i papiri ercolanesi, il cui svolgimento sta riportando alla luce opere filosofiche epicuree.