EVENTI:
Greta Lovisa Gustafsson
Nel marzo del 1924 venne presentato a Stoccolma il film La leggenda di Gösta Berling: apprezzato dal pubblico, fu però stroncato dalla critica, ma Stiller decise di ripresentarlo a Berlino, dove registrò un successo incondizionato.
Nel marzo del 1924 venne presentato a Stoccolma il film La leggenda di Gösta Berling: apprezzato dal pubblico, fu però stroncato dalla critica, ma Stiller decise di ripresentarlo a Berlino, dove registrò un successo incondizionato.
Nel marzo del 1924 venne presentato a Stoccolma il film La leggenda di Gösta Berling: apprezzato dal pubblico, fu però stroncato dalla critica, ma Stiller decise di ripresentarlo a Berlino, dove registrò un successo incondizionato.
Nel 1939 Ernst Lubitsch intravide le sue ulteriori potenzialità e ne fece la protagonista di un'esilarante commedia, Ninotchka (1939), in cui la diva dimostrò insospettate doti di attrice brillante e dove, per la prima volta sullo schermo, la si vide ridere (il film venne infatti lanciato con lo slogan Garbo laughs, ovvero "la Garbo ride").
Nel 1939 Ernst Lubitsch intravide le sue ulteriori potenzialità e ne fece la protagonista di un'esilarante commedia, Ninotchka (1939), in cui la diva dimostrò insospettate doti di attrice brillante e dove, per la prima volta sullo schermo, la si vide ridere (il film venne infatti lanciato con lo slogan Garbo laughs, ovvero "la Garbo ride").
Nel 1939 Ernst Lubitsch intravide le sue ulteriori potenzialità e ne fece la protagonista di un'esilarante commedia, Ninotchka (1939), in cui la diva dimostrò insospettate doti di attrice brillante e dove, per la prima volta sullo schermo, la si vide ridere (il film venne infatti lanciato con lo slogan Garbo laughs, ovvero "la Garbo ride").
Dal 1927 al 1937 interpretò una ventina di film, sempre nei panni di seduttrice, un ruolo, a suo dire, da lei «detestato».
Dal 1927 al 1937 interpretò una ventina di film, sempre nei panni di seduttrice, un ruolo, a suo dire, da lei «detestato».
Dal 1927 al 1937 interpretò una ventina di film, sempre nei panni di seduttrice, un ruolo, a suo dire, da lei «detestato».
Nel 1949 alcuni produttori la contattarono per interpretare la malinconica ex diva del muto Norma Desmond in Viale del tramonto, ma l'attrice ormai ritirata da diversi anni non prese neppure in considerazione la proposta e così la parte andò a Gloria Swanson.
Nel 1949 alcuni produttori la contattarono per interpretare la malinconica ex diva del muto Norma Desmond in Viale del tramonto, ma l'attrice ormai ritirata da diversi anni non prese neppure in considerazione la proposta e così la parte andò a Gloria Swanson.
Nel 1949 alcuni produttori la contattarono per interpretare la malinconica ex diva del muto Norma Desmond in Viale del tramonto, ma l'attrice ormai ritirata da diversi anni non prese neppure in considerazione la proposta e così la parte andò a Gloria Swanson.
Nel 1950 la rivista Variety nominò la Garbo migliore attrice dei primi cinquant'anni del secolo e sempre nello stesso anno divenne cittadina statunitense, un premio Oscar alla carriera le fu conferito nel 1954.
Nel 1950 la rivista Variety nominò la Garbo migliore attrice dei primi cinquant'anni del secolo e sempre nello stesso anno divenne cittadina statunitense, un premio Oscar alla carriera le fu conferito nel 1954.
Nel 1950 la rivista Variety nominò la Garbo migliore attrice dei primi cinquant'anni del secolo e sempre nello stesso anno divenne cittadina statunitense, un premio Oscar alla carriera le fu conferito nel 1954.
Nel 1920, ancora quindicenne, alla morte del padre (a causa dell'epidemia di Spagnola), dovette abbandonare la scuola per contribuire al sostentamento della famiglia, si impiegò così dapprima in un negozio di barbiere, che abbandonò ben presto a causa delle continue avances che riceveva dai clienti, e poi come commessa presso PUB, i famosi grandi magazzini di Stoccolma.
Nel 1920, ancora quindicenne, alla morte del padre (a causa dell'epidemia di Spagnola), dovette abbandonare la scuola per contribuire al sostentamento della famiglia, si impiegò così dapprima in un negozio di barbiere, che abbandonò ben presto a causa delle continue avances che riceveva dai clienti, e poi come commessa presso PUB, i famosi grandi magazzini di Stoccolma.
Nel 1920, ancora quindicenne, alla morte del padre (a causa dell'epidemia di Spagnola), dovette abbandonare la scuola per contribuire al sostentamento della famiglia, si impiegò così dapprima in un negozio di barbiere, che abbandonò ben presto a causa delle continue avances che riceveva dai clienti, e poi come commessa presso PUB, i famosi grandi magazzini di Stoccolma.