La scheda: Haiku
Lo haiku (??? ) è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente creduto), secondo lo schema 5/7/5.
Inizialmente indicato con il termine hokku (??? lett. "strofa d'esordio"), deve il suo nome attuale allo scrittore giapponese Masaoka Shiki (1867-1902), il quale coniò il termine verso la fine del XIX secolo, quale forma contratta dell'espressione haikai no ku ???? (letteralmente, "verso di un poema a carattere scherzoso"). Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo (1603-1868), quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bash?, Kobayashi Issa, Yosa Buson e, successivamente, lo stesso Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa.
Tra la fine dell'800 e i primi anni del ‘900, soprattutto per le vicende belliche che riguardavano il Giappone (che sconfisse prima la Cina e poi la Russia), si diffuse anche in Italia un certo interesse per la cultura giapponese. Tuttavia, rispetto ad altri Paesi come la Francia e il mondo anglosassone, nella prima metà del Novecento l'Italia conterà un numero di saggi e traduzioni della poesia orientale abbastanza limitato. Uno dei primi lavori di traduzione compare nel 1915, “Note di Samisen”, una raccolta di poesie giapponesi ad opera di Mario Chini (1876-1959). Il libro di Chini presenta, probabilmente per la prima volta in Italia, la poesia tradizionale giapponese (tanka e haiku). Lo stesso Mario Chini scriverà componimenti di stile haiku (5-7-5) che saranno pubblicati postumi a Roma nel 1961, con il titolo di Attimi. Gli "attimi" riproducono nella struttura e nell'ispirazione gli haikai giapponesi e cinesi, composizioni dal ritmo serrato, di sole diciassette more .
Probabilmente uno dei primi incontri italiani con la poesia giapponese avvenne attraverso la rivista letteraria L'Eco della Cultura (fondata nel 1914) che riportò testi di poesia giapponese, a cura di Vincenzo Siniscalchi. Dal 1920 al 1921 l'Università di Napoli pubblicò una rivista, Sakura, sullo studio della cultura giapponese, con la collaborazione del letterato giapponese Harukichi Shimoi, che diverrà frequentatore e amico di Gabriele D'Annunzio. Nel 1921 sulla rivista La Ronda compare una critica sostanzialmente negativa sulla moda “Hai-kai” giapponese che si stava diffondendo in Francia e in Spagna, mentre negli anni successivi da molti futuristi sarà apprezzato lo stile veloce dello haiku.
Un testo del cantautore siciliano Franco Battiato si intitola per l'appunto Haiku, ultimo brano dell'album Caffè de la paix del 1993. Anche la cantante Anna Oxa nel suo CD Proxima, canta una canzone intitolata Haiku, pubblicata nel 2010.